(LaPresse) - I corpi di due antichi pompeiani travolti dalla furia dell’eruzione del 79 d.C. sono riemersi dalle ceneri grazie alla tecnica dei calchi in gesso. La scoperta è avvenuta in questi giorni durante l’attività di scavo in località Civita Giuliana, a 700 metri a nord ovest di Pompei, nell’area della grande villa suburbana del Parco Archeologico di Pompei dove già nel 2017 furono rinvenuti i resti di tre cavalli bardati. A Pompei rivive così l’antica tecnica di realizzazione dei calchi ideata nell’Ottocento da Giuseppe Fiorelli, che prevede l'introduzione di una colata di gesso liquido nelle cavità lasciate dai corpi degli abitanti dell'antica città romana all'interno del materiale vulcanico. Nel mese di novembre, nonostante la chiusura del Parco, le indagini di scavo sono proseguite, portando alla luce i resti di due uomini, con molta probabilità un ricco pompeiano e il suo schiavo, morti nel 79 d.C. durante la grande eruzione del Vesuvio. "La scoperta straordinaria dei corpi di due antichi pompeiani travolti dalla furia dell'eruzione del 79 d.C. "dimostra che Pompei è importante nel mondo non soltanto per il grandissimo numero di turisti ma perché è un luogo incredibile di ricerca, di studio, di formazione", commenta il ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo Dario Franceschini. DISTRIBUTION FREE OF CHARGE - NOT FOR SALE